Sarà Benjamin Mokulu il talismano dei Lupi in vista della sfida di Terni. Dopo la formidabile prestazione di martedì sera, il corazziere nero, è pronto a guidare l’attacco irpino in una nuova, infida trasferta. Approdato tra lo scetticismo dilagante dal Bastia, nel mercato di gennaio, l'attaccante belga è tornato in auge non solo per la mole ciclopica, ma anche e soprattutto per i goal timbrati: tre in stagione, di cui due risolutivi contro Modena ed Ascoli (le due uniche vittorie in campionato).

Benjamin Tembe sopperisce alle lacune tecniche sfruttando il fisico mastodontico, in grado di stritolare qualunque retroguardia: prerogative basilari in un torneo come la cadetteria, teatro di duelli borderline.

Sembra risalire al mesozoico ma riteniamo doveroso, a tal proposito, rammentare l’intervento del presidente Taccone, nel corso di una nota trasmissione televisiva Avellinese, a seguito del pareggio interno contro il Brescia: “Tutti i tifosi se la prendono con questo povero ragazzo, quando non sanno che ci è stato addirittura chiesto da una società di Ligue One (la massima serie francese) che non sto qui a dirvi. Ci hanno offerto un milione di euro, ma noi ce lo teniamo stretto.” Parole che scatenarono ilarità diffusa e furono scambiate per un’incauta difesa d’ufficio.

Ci fu addirittura chi, in diretta telefonica e su Facebook, invitò il patron ad accompagnare il calciatore in Francia sulle spalle. Suggestioni del calcio, contenitore informe dove dileggio e fanatismo si stemperano in un'inconciliabile miscellanea. Sarà l’assenza di Castaldo, l’egoismo di Trotta o l’ultima sfavillante performance, ma adesso tutti invocano la presenza di Mokulu sognando una sua rete al Liberati.

La domanda, adesso, sorge spontanea: ma non faceva père e père?

 

Maurizio de Ruggiero

 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

 

 

Ricerca personalizzata

Secondo codice: