Doveva andare via. Vendere. Farsi da parte o cedere un frammento della sua creatura. Invece è ancora qui, con la sicumera di sempre. Pronto a perseverare al di là di ogni imprevisto. Walter Taccone ha appena lanciato la campagna abbonamenti, una delle più modiche della centenaria storia del Lupo. 50 Euro per un ridotto (destinato a donne e anziani) nei settori popolari non si era mai visto. Anche 100 Euro per la Curva non sembrano male. Senza contare la possibilità, per i nati dal 1/01/2007 di assistere gratis a 19 gare casalinghe su 21.

Il perché della scelta è facilmente intuibile: recuperare il consenso perduto nelle due ultime (fallimentari) stagioni e, qualora le cose dovessero mettersi male, disporre di un paracadute per calmierare i bollori del tifo. Un’eventuale sottoscrizione massiva di tessere, inoltre, potrebbe rappresentare uno scudo per difendersi dalle invettive dei detrattori, per ostentare il consenso di una piazza ormai stanca e disamorata.

Una mossa astuta quella di Taccone, che fino ad un giorno prima del lancio della campagna abbonamenti stava trattando la cessione del club (puntualmente saltata sul più bello) con Samorì, l’imprenditore (avvocato, industriale, banchiere, assicuratore etc.) modenese con la passione per il calcio. Anche Lombardi si è era ri-fatto avanti ma la trattativa, dopo un incontro fugace, si è interrotta prima di cominciare.

Ed è proprio qui che, attraverso i social, nasce la contestazione di una parte ragguardevole del tifo (quello non organizzato, si intende). I punti oscuri sono tanti e meritano lo spazio di una riflessione: è normale lanciare una campagna abbonamenti con una cessione societaria ancora in itinere? E’ normale abbonarsi senza sapere con certezza chi sarà il presidente e con quali programmi? E’ normale non conoscere ancora il nome del nuovo allenatore? E’ normale sottoscrivere la tessera senza ancora sapere se la squadra riuscirà ad essere iscritta al campionato?

E’ anche vero che la prima fase promozionale terminerà il 13 luglio (gli aumenti scatteranno a partire dal giorno successivo) e, come ha ricordato Taccone, chi vorrà vederci chiaro avrà tutto tempo per decidere…ma dal presidente ci si sarebbe aspettato qualcosa in più in termini di chiarezza e trasparenza. Soprattutto in considerazione delle traversie patite nell’ultima sciagurata stagione. Dai debiti alle trattative societarie. Da Gravina a Foscarini. Senza contare tutte i proclami annunciati e poi smentiti. Ecco perché Taccone sembra avere torto anche quando ha ragione. Nonostante gli abbonamenti a prezzi stracciati…

 

di Maurizio de Ruggiero

 

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