Sceneggiata o teatrino? Pressappochismo o approssimazione? Non è dato saperlo.

Spazio all’immaginazione, allora. Perché la telenovela Cabezas passerà alla storia come una fregatura colossale, una pantomima messa in piedi per salvare capra e cavoli e giustificare settimane di trattative convulse. Febbrili. Snervanti. Il calciatore è abile, arruolabile e tesserabile. Peccato che la moglie, incinta di sette mesi e prossima al parto, sia piantonata in Ecuador e sprovvista di permesso di soggiorno. Difficile possa ottenerlo prima del 31 Gennaio 2018 (dead line della sessione invernale di mercato). Un ostacolo insormontabile per Cabezas che rischierebbe, una volta tesserato con l’Avellino, di non poter tornare in patria e di non assistere alla nascita del figlio. O di rincasare temporaneamente abbandonando il Lupo al suo destino. Una prospettiva esiziale per la società ma soprattutto per i tifosi, gabbati nel momento culminante del finale travolgente.

ADDA PASSÀ A NUTTATA – Complici le pastoie burocratiche è probabile che il calciatore ceda alle lusinghe dell’Independiente de Avellaneda (compagine militante nella Primera División Argentina) rinunciando alla possibilità di confrontarsi con il calcio italiano, sogno accarezzato e mai raggiunto. A questo punto è lecito chiedersi il motivo della presentazione dell’ex Panathinaikos alla stampa locale e l’approdo in pompa magna ad Avellino. Una circostanza inedita, foriera di inevitabili polemiche ed invettive sferzanti. Che la situazione potesse essere gestita meglio è un dato di fatto. Che la piazza sia inviperita pure. Anche se la società, conscia dell’impossibilità di impossessarsi l’Ecuadoregno, sta già lavorando ad un profilo di altissimo lignaggio proveniente dalla Serie A: un ventenne rampante (molto apprezzato da Novellino) già a segno diverse volte nel corso dell’attuale torneo in sole 10 apparizioni. Che sia l’acquisto della svolta? Lo scopriremo solo…aspettando.

di Maurizio de Ruggiero

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