Archiviato il girone d’andata, con un pari sul campo del Latina e 21 punti in classifica,

 

è tempo di bilanci. La cura Novellino sembra dare i suoi frutti: il “paziente” Avellino è migliorato ma resta ancora in prognosi riservata; i progressi ci sono stati (numero di occasioni da gol create in una partita), qualche difetto è rimasto (i gol subiti su calci da fermo e la tendenza ad abbassare troppo il baricentro una volta in vantaggio) ma l’impressione è che la squadra sia viva e segua pedissequamente il suo allenatore.

Tuttavia i limiti di una rosa assemblata male, e allenata ancora peggio da Toscano, nonostante l’avvento del tecnico di Montemarano, non sono ancora spariti. Il trainer irpino ha dovuto fare i conti con l’assenza di terzini all’altezza del torneo cadetto, un centrocampo privo di qualità e fisicità, un gruppo con molti giocatori giovani e all’esordio in un campionato professionistico.

Ora la palla passa alla società. Il calciomercato invernale inizia il 3 gennaio; l’auspicio è che, per la partita contro il Brescia, Novellino abbia già a disposizione le pedine che colmino le lacune della rosa.

NON C’È TEMPO DA PERDERE - La quota salvezza dovrebbe aggirarsi a quota 47/48 punti. Con la spada di Damocle della giustizia sportiva che incombe, l’Avellino dovrebbe arrivare necessariamente a quota 50, con la logica conseguenza di racimolare ben 29 punti in 21 gare (di cui ben 11 in trasferta) e registrare un andamento da play-off. Un obiettivo raggiungibile solo grazie ad una campagna acquisti da play-off.

Nelle stagioni passate, con la salvezza quasi acquisita a dicembre, ci si poteva accontentare di svincolati sconosciuti (Ladriere), giocatori provenienti dalla Lega Pro (Pizza), elementi che avevano bisogno di tempo per capire ed adattarsi ad un campionato difficile come quello della serie B italiana (Mokulu), eterne promesse (Sbaffo) o atleti fermi da mesi (Pisano). Ci si poteva, addirittura, accontentare di sostituire Trotta con Joao Silva.

Ora la società ha l’obbligo di virare su altri calciatori. Occorre gente pronta, integra e abituata alla serie B, uomini temprati a cui non tremeranno le gambe quando saranno costretti a conquistare punti salvezza a Benevento e Salerno; serve fosforo, fisicità e qualità in mezzo al campo; occorrono terzini con facilità di corsa che accompagnino l’azione, ma abili anche a difendere.

Più volte, nei momenti bui del girone di andata, Taccone e Gubitosa hanno tranquillizzato la piazza promettendo di rinforzare la squadra. Adesso alle parole devono seguire i fatti perché, come dicevano gli antichi romani, "Errare humanum est, perseverare haute diabolica".

 

di Angelo Aurigemma

 

 

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